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61 anni oggi, ma erano solo 26 quel torrido pomeriggio del 26 luglio, mentre arrivava al piazzale del motel Agip di Città Sant’Angelo, reduce da una retrocessione con il Pescara di CATUZZI. Si apprestava a giocare la sua seconda stagione biancazzurra, questa in serie C, sotto la guida di un semisconosciuto allenatore, appena presentato la mattina stessa alla stampa locale. Al motel non trovò dirigenti né tanto meno un pullman. La sede del ritiro di Montefortino dovette essere raggiunta con le auto private dei calciatori stessi. In quel momento, quel centrocampista di un metro e 77 cm dovette aver pensato di aver sbagliato a lasciare la sua Bari, dodici mesi prima, dopo la vittoria del campionato e la promozione dei pugliesi in A. CATUZZI lo aveva impiegato per una ventina di partite, ma senza mai venire a capo del bandolo, di cui proprio il nostro protagonista barese dirà: “Inutile nasconderci, sappiamo tutti quello che è successo. Si vendevano anche l’anima”. Aggiungendo di averne sentiti tre di compagni che complottavano per vendersi le partite e di averlo denunciato, senza essere però creduto.

Durante il mese di agosto, lui che poteva andarsene – avendo richieste varie da altre squadre – decise di restare: “vedevo che si stava creando un bel gruppo”. Il nuovo mister lo stava provando inizialmente da libero, dietro lo stopper, tal CIARLANTINI! E lo aveva indicato ben presto come “uno dei suoi”: “voglio con me i cinque giocatori d’esperienza, GASPERINI, LOSETO, REBONATO, CIARLANTINI e BOSCO. Voi fatemi la squadra intorno a questi 5 e io vinco il campionato!”.

Al termine di un ritiro rocambolesco, con corse in mezzo ai boschi, campo spesso indisponibile, un mister che imitava Robert De Niro ne “Il Cacciatore” e il clamoroso passaggio finale al “giocare come l’Anderlecht” (proprio così lo annunciò il Giovanni ai suoi uomini), succede quel che tutti sanno: pochi giorni e invece di esordire in C, il Pescara è ripescato per giocare la B!

Lui c’è all’esordio, il 14 settembre, nel pareggio casalingo contro il Cesena, con gli spalti vuoti. Al fianco di ragazzi come GATTA, DI CARA CAMPLONE. ecc.. Sarà titolare anche in quella svolta del 16 novembre e nella prima vittoria esterna del 30 novembre, a Vicenza, ma qui già l’entusiasmo era alle stelle. Giocherà altri 31 match di quella stagione 1986/87 della quale ancora raccontano con stupore gli annali del calcio nazionale.
Passano alcuni mesi e il GALE lo provoca dicendogli “Ma non fai mai gol?”. Quel giorno stesso siglerà la sua unica rete di quel campionato, ma decisiva per la vittoria del 15 febbraio contro il Genoa:

Grazie a quel gol ci ritrovammo in vetta appaiati alla Cremonese. Proprio a Cremona, per coincidenza, l’Onofrio andrà poi un anno e mezzo dopo, non senza prima collezionare 23 presenze in serie A con la maglia biancazzurra. Quella esterna contro il Vicenza e la casalinga contro il Genoa verranno giudicate dal Profeta tra le partite più belle di quell’incredibile cavalcata. Del gol della vittoria contro il Genoa, in uno stadio strapieno, tal compagno di squadra di nome Primo (qui la sua chiacchierata con 40mila.it) racconterà tanti anni dopo: “avremmo fatto otto triangoli consecutivi! Palla a REBONATO, sponda per LOSETO che arriva da dietro e la mette nel sette. Corriamo tutti sotto la curva dei nostri tifosi quando vedo Onofrio che si gira e rivolto al portiere del Genoa fa: ‘Valla a prendere adesso quella palla; valla a piglia’! Onofrio, un grande. A Milano, prima di campionato, gli faccio: ‘Onofrio vieni che ti porto a vedere la madonnina’. Arriviamo in piazza Duomo e mi fa: ‘minchia Primo, che bella chiesa’”!

In quella manica di “scappati di casa”, Onofrio era uno dei “sindacalisti”, appena un passo dietro il GASP e CIARLANTINI (qui la chiacchierata di quest’ultimo con 40mila.it): alla sua insistenza presso il DS ALBERTI e alla sua rassicurazione a GALEONE si deve il reintegro in…  rosa di Gigino DE ROSA, a campionato ormai ben avviato. Forse lo fece per dare vita con il compagno a quelle storiche partite a scopa – nei dopo cena dell’hotel a Francavilla in cui si riunivano i nostri per i pre-partita – contro Primo BERLINGHIERI e Dimitri, il gestore dell’albergo stesso! D’altronde, l’Onofrio alloggiava proprio a Francavilla, nella stessa palazzina di GAUDENZI, BOSCO e REBONATO; i quattro condividevano spesso la cena e, non a caso, Onofrio racconterà:

“la nostra forza era il gruppo, la voglia, la fame”!

Il tutto dovreste averlo pronunciato con il suo accento barese, ovvio.

Fu GALEONE a battezzarlo “Il professore” per la tranquillità che dava da centrale a quel centrocampo insieme a BOSCO e GASPERINI. “Con GALEONE, rispetto a CATUZZI, si giocava molto più in profondità”, spiegherà il prof.. E la serie A arriverà a premiare una città sbalordita:

E quella serie A biancazzurra fu – nelle sue parole – “un’annata straordinaria… La giocammo senza una punta di ruolo. Il mister s’inventò BAKA centravanti”.

Diego Maradona e Onofrio LOSETO

Per quel mister di cui il professore LOSETO dice “gli devo tutto”, Pescara era “nu film”!
Per il professor Onofrio LOSETO, invece, Pescara è:

“una città bellissima; e l’unico rimpianto è stato di non aver comprato casa per poter rimanere”.

[I virgolettati sono tratti dal fantastico libro “Poveri ma belli: il Pescara di Galeone dalla polvere al sogno”, di Lucio Biancatelli, che ringraziamo pe la concessione alla riproduzione] 

Pescara, 9 marzo 2021

40mila.it
1154 GIORNI di SERIE C, 4602 di PRESIDENZA SEBASTIANI

 

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18 Comments

  1. 40mila.it ha detto:

    pescaragol, benvenuto nella community dei tifosi del Pescara!

  2. pescaragol ha detto:

    Questo Pescara Genoa è stata la mia prima partita emozione infinita avevo 6 anni ma ancora la ricordo …

  3. draculone ha detto:

    Vabbò, avrà fatto qualche festino di troppo e i tempi di ripresa sono maggiori, vista l’età

  4. Max1967 ha detto:

    Mi sto a preoccupà, non si sente più.

  5. draculone ha detto:

    “ENTRO DOMENICA POTETE CHIAMARMI PRESIDENTE” cit.

  6. Max1967 ha detto:

    Stavo pensando, ma Pavanati?

  7. ilfigliodel36 ha detto:

    quanto siete vecchi. Mandatevi i video tramite tik tok invece 😀

  8. alex74 ha detto:

    Draculo’ si pegg di na fidanzata. Mo ti lascio il numero di tel cusci mi puoi fare i messaggggini 40 volte al di

  9. draculone ha detto:

    Di Loseto solo bei ricordi

  10. draculone ha detto:

    Alex, mi fatt tirà nu sospir di sollievo, sì viv 😀 Non sapevo cosa pensare vista la tua assenza sul muro. Avevo pensato che ti avevano sequestrato il telefono come a Bara76 (:rofl:)

  11. caps ha detto:

    Un guerriero , con impegno e grinta si sopperiva alla tecnica. Altri tempi altri uomi..

  12. johnny blade ha detto:

    Che bello il video della festa.
    Folklore allo stato puro. Quando la strada era vissuta.
    Mo ci stanno facebook e i tatuaggi.

  13. alex74 ha detto:

    Propongo una cosa figa alla redazione. Perché non parliamo un po di amadcord? In alternativa potremmo parlare un po di commercialismo. Che ne dite?

  14. Tanti Auguri Onofrio

  15. biancazzurri ha detto:

    Mi so viste lu video iutubbe aqquassopra. Sci, vabbone le triangolazioni, ma le difese stévene ferme (:yu:)

  16. nemicissim0 ha detto:

    Onofrio Loseto è ricordato con simpatia da tutti quelli che lo conoscono. Deve essere stato un trascinatore. Onore ed auguri a lui.

  17. tusciabruzzese ha detto:

    Quello che si può aggiungere è che De Rosa venne reintegrato perché Galeone mancava di uomini in avanti nel caso di dover sostituire un attaccante titolare
    (:acute:)